Uno sfarzo che a Venezia si trasforma in uno stile imitato e invidiato da tutta Europa, reso unico dalle contaminazioni con l'estetica araba e bizantina e dalla maestria artigianale della Repubblica dei Dogi.
Legno, oro, ceramiche, marmo, tessuti preziosi, motivi geometrici e floreali, abbondanza, teatralità, lusso… Una magniloquenza diffusa in ogni aspetto della vita.
Le botteghe venete fioriscono e la tecnica degli artigiani si affina producendo splendidi lavori, in forme sinuose e lucenti nella loro bellezza.
Recuperando i segni di un illustre tempo passato, la famiglia Bertolini si appropria delle tecniche degli antichi mestieri e le offre con la stessa qualità esclusiva.
I “marangoni”, i falegnami, erano addetti alle casse e ai cassoni nuziali, alla costruzione di infissi e mobili, specchi e cornici; gli artisti del legno erano gli ebanisti, maestri mobilieri che componevano decorazioni e mosaici in solo legno. Poi c'erano i remisseri, gli unici ad intarsiare con l'avorio e lastronare, e i doratori che restauravano o realizzavano decorazioni su mobili e cornici servendosi della tipica tecnica della foglia d'oro, o dell'oro in polvere o conchiglia.
I “tajapiera” la cui arte consisteva nello scalpellio e nella scultura, lavoravano il marmo e la pietra d'istria, il fabbro usava la tecnica del ferro a caldo con forgia, incudine e altri strumenti tradizionali; il pittore affrescava e dipingeva superfici di varia natura, el bocaler infornava e decorava le ceramiche graffite e le maioliche veneziane.
Questo inestimabile lascito di cultura e di tecnica, di gusto e di manualità, trova in Bertolini Arte un erede degno e fiero, che con orgoglio e passione continua a esportare in tutto il mondo una mirabile tradizione secolare.
